<% %> Infodiabetes.it - Congresso ADA 2003
 
 
     
June 4 - 8, 2004, Orlando, Florida  


Risultati studio fase 2 LAF237


  Risultati positivi di uno studio di fase II su un nuovo “incretino-mimetico”
Marco Gallo
 
 
(Orlando, 6 giugno 2004) – Nel corso della sessione dedicata ai risultati derivanti dagli ultimi trial clinici, il Dott. Bo Ahren (Università di Lund, Svezia) ha presentato i dati relativi a uno studio di fase II e riguardanti una nuova molecola, appartenente alla categoria degli “incretino-mimetici”.
La molecola, attualmente denominata LAF237, agisce inibendo il DPP-4 (dipeptidil peptidasi di tipo 4), enzima che a sua volta inibisce l’incretina
GLP-1 (glucagon-like peptide 1) tramite la rimozione dei due aminoacidi N-terminali dell’ormone. Il GLP-1 agisce aumentando la produzione di insulina, aumentando la massa beta-cellulare (con un effetto favorente la proliferazione e inibente l’apoptosi) e preservandone la funzione, ma anche riducendo la secrezione di glucagone. La LAF237, la quale si lega competitivamente e con elevata affinità al DPP-4 inibendolo in maniera reversibile, consente di aumentare la concentrazione di GLP-1 attivo circolante.

Tale molecola, efficace anche per assunzione orale, agirebbe in modo selettivo, non inibendo l’attività di altri enzimi. In passato, studi su ratti KO per il gene codificante per il DPP-4 avevano mostrato un miglioramento della tolleranza al glucosio (1), e l’équipe del Dott. Ahren stesso aveva per prima dimostrato un effetto positivo dell’inibizione di tale enzima in soggetti diabetici di tipo 2 (2,3), con una riduzione dei livelli glicemici basali, post-prandiali e medi delle 24 ore. In questo nuovo studio (4) si sono voluti valutare gli effetti della LAF237, somministrata per 1 anno alla dose di 50 mg/die per os in aggiunta a metformina (1550-3000 mg/die), in soggetti affetti da diabete di tipo 2; il razionale dello studio intendeva valutare la durata di efficacia della molecola e il suo profilo di tollerabilità. Lo studio, randomizzato e controllato contro placebo, ha valutato complessivamente 107 pazienti (56 trattati con metformina + LAF237, e 51 con metformina + placebo). L’età media dei soggetti (il 66% dei quali di sesso maschile) era di 56 anni, con un BMI medio di 29,5kg/mq e un livello di emoglobina glicata di circa 7,7%. L’aggiunta dell’inibitore enzimatico del DPP-4 alla metformina ha consentito di ottenere una riduzione dello 0,7% dei livelli di HbA1c (p <,0001) e di 1,2 mmol della glicemia basale (circa 21,4 mg/dl; p=,0057).

In 71 pazienti (42 trattati e 29 controlli), lo studio è stato protratto a un anno, in “intention to treat”; la percentuale di drop-out è stata del 23,8% tra i soggetti trattati, e del 10,3% tra i controlli. Rispetto al gruppo placebo, nei soggetti trattati si è ottenuta (a un anno) una riduzione dei livelli di HbA1c dell’1,1% (p<0,001), con una riduzione della glicemia a 2 ore dal pasto di 1,8 mmol (circa 32,1 mg/dl), e a 4 ore di 2,4 mmol (circa 42,8 mg/dl)(p<0,0005 per entrambe). Si è osservato, parallelamente, un aumento degli indici di funzionalità beta-cellulare, mentre non si sono registrate differenze significative, tra i due gruppi, in termini di resistenza insulinica (valutata secondo l’indice HOMA) e di effetti sul peso corporeo. Per quanto riguarda gli altri parametri metabolici, sono state solamente osservate differenze minori di alcuni parametri lipidici (una modesta riduzione della colesterolemia totale).

Il Dott. Ahren ha riferito, tra gli effetti collaterali, una maggior prevalenza di episodi ipoglicemici di lieve entità e l’aumento dei valori pressori. Sono in corso degli studi di fase III, per verificare tali promettenti risultati su una popolazione più numerosa.

Bibliografia

  1. Marguet D, Baggio L, Kobayashi T, Bernard AM, Pierres M, Nielsen PF, Ribel U, Watanabe T, Drucker DJ, Wagtmann N.: “Enhanced insulin secretion and improved glucose tolerance in mice lacking CD26.” Proc Natl Acad Sci U S A. 2000:97(12):6874-9. [full-text]

  2. Ahren B, Simonsson E, Larsson H, Landin-Olsson M, Torgeirsson H, Jansson PA, Sandqvist M, Bavenholm P, Efendic S, Eriksson JW, Dickinson S, Holmes D.: “Inhibition of dipeptidyl peptidase IV improves metabolic control over a 4-week study period in type 2 diabetes.” Diabetes Care 2002:25(5):869-75. [full-text]

  3. Ahren B, Landin-Olsson M, Jansson PA, Svensson M, Holmes D, Schweizer A.: “Inhibition of dipeptidyl peptidase-4 reduces glycemia, sustains insulin levels, and reduces glucagon levels in type 2 diabetes.” J Clin Endocrinol Metab. 2004:89(5):2078-84. [abstract]

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