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I Gruppi Interassociativi
Lucca, 16 ottobre 2004 –Dopo la preziosa lettura di David Bell su “Diabete e scompenso cardiaco cronico”, si sono conclusi i lavori del Convegno con la sessione sui Gruppi Interassociativi, moderata da Marco Comaschi e Giacomo Vespasiani.
Andrea Corsi
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Andrea Corsi, per il Gruppo Italiano di Studio per l'Educazione sul Diabete ( GISED ), dopo aver brevemente ricordato la storia del gruppo, fondato nel 1981 ed entrato a far parte di SID e di AMD rispettivamente nel 1985 e nel 1994, ha riferito sulla sua attività presentando i più recenti "prodotti": indagine conoscitiva sull'attività educativa nelle Strutture Diabetologiche e presso le associazioni dei pazienti, congresso di "Villa Erba", Corso di formazione degli operatori in educazione terapeutica (ET) sulla scorta del basic curriculum ; traduzione e prossima diffusione "web" delle "Teaching Letters". Ha evidenziato come dal lavoro del convegno di Villa Erba, cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali delle diverse associazioni professionali interessate |
all'educazione, sia stata condivisa la necessità di presidiare alcune aree strategiche: "multiprofessionalità", "riconoscimento istituzionale ed economico", "gestione integrata".
Ha poi riferito alcuni risultati preliminari dell'indagine sulle attività educative presso i Centri diabetologici che ha indagato gli aspetti ideologici, pedagogici e organizzativi dell'applicazione dell'ET sul territorio.
Ha infine concluso esprimendo il convincimento di tutto il Gruppo di Coordinamento che per una più efficace azione del GISED la collocazione all'interno di Diabete Italia sia grandemente auspicabile. |
Alberto Piaggesi, per il GruppoPiede Diabetico, che conta ormai 237 diabetologi iscritti, ha citato le iniziative realizzate fin’ora (la produzione di linee-guida internazionali, l’attività formativa con la realizzazione del Corso Nazionale di Assisi e del Congresso di Monteporzio Catone, il progetto di realizzazione di un network sul territorio), parlando dei problemi affrontati: l’insufficiente comunicazione tra i componenti del Gruppo, l’incertezza sul suo futuro assetto nei confronti di AMD e SID, la richiesta dell’inserimento della gestione del piede diabetico tra le attività diabetologiche e la collaborazione con le altre società scientifiche, come quelle dei chirurghi vascolari e degli ortopedici. |
Alberto Piaggesi |
Tra i progetti, l’implementazione a livello nazionale del modello “toscano” di una rete assistenziale articolata secondo centri di riferimento di livelli gestionali diversi, l’accreditamento regionale delle strutture e nuovi programmi formativi, in previsione di un congresso per il 2005, anno che l’IDF ha denominato “del piede diabetico”.
Carlo Giorda
Mario Velussi
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Carlo Giorda e Mario Velussi hanno concluso i lavori parlando di Passato, presente e futuro dello studio DAI, primo esempio di joint venture tra Istituto Superiore della Sanità (ISS) e una società scientifica (AMD), con la collaborazione del gruppo di studio DIAINF. Dopo la fase di studio di prevalenza, l’indagine, che ha coinvolto 201 Servizi (per un totale di 24.079 soggetti randomizzati), è ormai entrata nella fase di studio di incidenza. In particolare, sono state citate le pubblicazioni scientifiche derivanti dall’analisi dei dati relativi alle complicanze cardiovascolari nei diabetici italiani (Diabetic Medicine) e alla distribuzione dei fattori di rischio e dell’adiposità (Journal of Endocrinological Investigation), ma anche l’ottenimento di indicatori relativi alla realtà assistenziale in Italia (primo studio di outcome research nel settore), serviti per l’organizzazione di 5 workshop istituzionali presso l’ISS. Lo studio ha portato il “problema Diabete” nell’ambito dell’ISS, con importanti risvolti pratici per la politica sanitaria del paese. Attualmente si è giunti al quinto anno di raccolta dei dati (ma l’analisi è al terzo anno), che stanno dimostrando come il 4% dei nostri pazienti sviluppi ogni anno un nuovo evento aterosclerotico, confermando a questo proposito l’importanza del compenso metabolico. Per il futuro, oltre alla prosecuzione dello studio d’incidenza, è in programma l’avvio dello studio DAI 2, forse in collaborazione
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con istituzioni europee o internazionali.
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